Translate

martedì 17 gennaio 2012

SANT 'ANTONIO abate

Sant' Antonio abate, conosciuto anche come sant'Antonio il Grande, sant'Antonio d'Egitto, sant'Antonio del Fuoco, sant'Antonio del Deserto, sant'Antonio l'Anacoreta, fu un eremita egiziano.
Nasce a Qumans nel 251 circa e muore nel deserto della Tebaide, 17 gennaio 357.
In Occidente è considerato il santo patrono di contadini, macellai ed allevatori e protettore degli animali domestici.

Durante la ricorrenza della sua morte, il 17 gennaio, la Chiesa benedice tutti gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.
Un tempo venivano benedetti soltanto gli animali da reddito in quanto, direttamente od indirettamente, rappresentavano una fonte di reddito per i proprietari.

Recentemente vengono benedetti anche gli animali cosiddetti “da compagnia” in quanto anch’essi sono esseri viventi che hanno il diritto al benessere e al rispetto.

Il santo venne raffigurato in molte iconografie accanto ad un maiale che porta al collo una campanella.





Nel 561 fu scoperto il suo sepolcro e le reliquie cominciarono un lungo viaggiare nel tempo, da Alessandria a Costantinopoli, fino in Francia nell’XI secolo a Motte-Saint-Didier, dove fu costruita una chiesa in suo onore.
In questa chiesa a venerarne le reliquie, affluivano folle di malati, soprattutto di ergotismo canceroso, causato dall’avvelenamento di un fungo presente nella segala, usata per fare il pane.
Il morbo era conosciuto sin dall’antichità come ‘ignis sacer’ per il bruciore che provocava; per ospitare tutti gli ammalati che giungevano, si costruì un ospedale e una Confraternita di religiosi, l’antico Ordine ospedaliero degli ‘Antoniani’; il villaggio prese il nome di Saint-Antoine di Viennois.
Il papa accordò loro il privilegio di allevare maiali per uso proprio e a spese della comunità, per cui i porcellini potevano circolare liberamente fra cortili e strade, nessuno li toccava se portavano una campanella di riconoscimento.
Il loro grasso veniva usato per curare l’ergotismo, che venne chiamato “il male di s. Antonio” e poi “fuoco di s. Antonio” (herpes zoster); per questo nella religiosità popolare, il maiale cominciò ad essere associato al grande eremita egiziano, poi fu considerato il santo patrono dei maiali e per estensione di tutti gli animali domestici e della stalla.
Nella sua iconografia compare oltre al maialino con la campanella, anche il bastone degli eremiti a forma di T, la ‘tau’ ultima lettera dell’alfabeto ebraico e quindi allusione alle cose ultime e al destino


Goethe racconta in un suo diario che il 17 gennaio 1787, giorno sereno e tiepido dopo una notte di gelo, presenziò alla benedizione degli animali con cavalli e muli tutti agghindati e infiocchettati.


buon Sant'Antonio ..........laura



Grazie speciale ad Ernesto De Matteis per questa chicca
L'affresco affiorato nella chiesa di San Francesco di Giano dell'Umbria dietro al secondo altare destro; purtroppo coperto dopo i restauri restituisce un'immagine del santo più "reale", in quanto piccolo, con folta barba-pizzo, ed il bastone da eremita.
Ernesto De Matteis

giovedì 12 gennaio 2012

Donne che corrono con i Lupi

----- donne che corrono con i lupi --------
Clarissa Pinkola Estès






In tempi duri dobbiamo avere sogni duri, sogni reali, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno.



è un libro che sto leggendo e che voglio condividere con chi passerà per caso e mi incontrerà...spero vi piaccia.....buona lettura ...laura

8 MARZO 2012 FESTA della DONNA ...ridicolo!!!


-chiunque si accosti ad  una donna si trova in effetti in presenza di due donne :un essere esterno e una creatura interiore,una che vive nel mondo di sopra e una che vive in un mondo non facilmente visibile.
L'essere esterno vive alla luce del giorno ed è facile osservarlo.
E' spesso pragmatico,acculturato e molto umano.
La creatura, per contro,in genere sale in superficie arrivando da molto lontano,apparendo e altrettanto rapidamente scomparendo,lasciandosi sempre dietro una sensazione :qualcosa di sorprendente ,originale, sapiente.......

SEEDS OF LOVE


Partecipare al Seeds of Love di Isabelle

I semi dell'amore....si ... un amore infinito per la natura e per tutte le meraviglie che ci regala.....
ci dona tanto lavoro meraviglioso nei nostri giardini tanta bellezza e serenità.

Grazie a Isabelle Olikier-Luyten, voglio partecipare al concorso Seeds of the Love.


Assolutamente la mia Morning Glory preferita...che dire di lei, che quando sboccia, ti toglie il fiato, assolutamente superba ,a fiore grande.
Un'arrampicatrice ricopre in breve,grandi spazi e i suoi fiori sono prepotenti, se la mettete in pieno sole ,

appena pranzo chiuderà le sue corolle ,se in un posto un pò all'ombra farà qualche fiore in meno ma resteranno aperti più a lungo...bellissima, arrampicata su un albero.
I semi necessitano di breve ammollo in acqua.



Altra Morning Glory più modesto il fiore ,stessa forza,bellissima.

Copre grandi spazi,non potrei più farne a meno...rende il giardino un pò più rustico.



Un colore che incanta, elegante ,peccato da me in umbria dobbiamo tenerlo in vaso anche se qualcuno li mette in terra.....se però gela!!!! sono guai!!
gli steli sono belli anche secchi per composizioni,una volta sfioriti ,i petali messi su un piattino mantengono il colore e diventano leggerissimi!!



Isabelle Olikier-Luyten e il suo blog http://a-little-bit-of-paradise

mercoledì 4 gennaio 2012

Corbara...Bastardo...IJzendijke, Paesi Bassi

Tutto comincia nella tenuta dei Ducrot in Umbria, sopra il lago di Corbara dove ho avuto la possibilità di visitare il bellissimo giardino di rose dei coniugi Ducrot.
Vittorio Ducrot è stato definito il Cacciatore di rose perchè negli innumerevoli viaggi in giro per il mondo,ha raccolto una infinità di cultivar di rose;nel suo giardino se ne contano circa 750 specie, in totale 3000 esemplari.

Sono stata invitata, per la visita al giardino, dalla signora Helga Brichet ,ex presidendessa mondiale della federazione della rosa, e dal suo amico Hans van Hage, famoso vivaista olandese proprietario di uno dei pochi vivai di rose al mondo ,completamente biologico.

Era una bella giornata di sole , ci siamo immersi e persi, nella profusione di colori e profumi .
Siamo rimasti meravigliati dalla vigoria di rose che avevano scavalcato il tetto della casa e scalato alberi altissimi.

Nel giardino si trovano specie rare, come la Hemisphaerica gialla sulfurea,
la botanica Belle sultane e la profumata Temple.




Giornata indimenticabile da perdere persino la cognizione del tempo,
al calar del sole siamo rientrati e e ci siamo salutati.

Cosi finisce il primo capitolo di questa bella avventura.

Dopo un periodo di silenzioha inizio il secondo capitolo. dell'avventura
La signora Helga mi dice che Hans van Hage ogni anno per luglio apre il vivaio al pubblico e che per luglio 2011 avrebbe voluto una festa italiana.
Se avessi accettato, voleva me come chef.
Mi invia anche l'articolo sul giornale dove mi menziona..oh oh ..non posso più dire di no.
Sono rimasta sorpresa e indecisa sul da farsi ma tanto tentata dal dire di si.
C'erano una serie di cose da mettere a punto, veramente tanto da fare.... ce l'avrei fatta???

Chiedo ad alcuni amici se sono disposti ad accompagnarmi e ad aiutarmi...La risposta è unanime ed è SI...
la nostra meta è 'Rozenkwekerij de Bierkreek'
Cominciamo a pianificare il viaggio e dopo diverse consulte abbiamo finalmente un piano...e
Infine arriva il tempo della partenza


Muniti di un bel furgone inizia il nostro lungo viaggio verso IJzendijke

1.603 km, 15 ore 51 min queste le indicazioni di google maps.

Luky 'SpeltBruscette man'


Roby R.B. 'the perfect wash machine'


e PP ,lui è 'the coffèmaker'

IJzendijke è semplicemente incantevole e rilassante tutto sembra, e lo è, fortemente naturale senza forzature.
Il tempo mi sembra scandito con maggiore lentezza e vedo intorno a me tanta gente rilassata e sorridente.

Finalmente il grande giorno è arrivato...
il vivaio verrà aperto ai visitatori,
taglierà il nastro il commissario della regina signora Karla Peijs
coadiuvata dal grande,
Grandissimo ,IMMENSO, ROMANTICO , cosi tutti quanti insieme terremo a battesimo una nuova
rosa che si chiama 'Zeelandia'.


e questi siamo noi all'opera


i piatti dell'ora di cena

naturalmente con noi c'era pure 'OLIVIA' di Braccio di Ferro

Travolta dagli eventi,non mi sono resa conto che stavo lasciando un posto meraviglioso, un immenso campo di rose

Le ROSE , una passione senza limiti e confini che sta cercando in me ,di destituire la passione per la cucina...chissà???
Io dico che possono convivere perchè rinunciare?.....
ma non è finita qui, perchè il prossimo anno ,torneremo in questa meravigliosa terra d'OLANDA

Ad oggi ,tutti i puntini di STEVE JOBS sono collegati....per ora!!

.....arrivederci a presto...laura